Sulle tasse locali, compresa quella in arrivo nel 2015 per gli immobili (la Local Tax che accorperà IMU e TASI), i Comuni avranno carta bianca, ovvero non avranno alcun obbligo di ridurre la spesa corrente e potranno decidere di contenere gli investimenti o aumentare le tasse. Quest’ultima ipotesi permetterebbe loro di compensare i tagli al fondo di solidarietà imposti ai Comuni dalla Legge di Stabilità 2015, per un totale di 1,2 miliardi di euro, con l’obiettivo di contribuire al risanamento dei conti pubblici.
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Comuni senza vincoli
Inizialmente era previsto che i Comuni compensassero i tagli riducendo la loro spesa corrente, senza avere la possibilità di ridurre gli investimenti né di aumentare le imposte locali come IMU, TASI, addizionale IRPEF e gli tributi minori. Un emendamento alla Legge di Stabilità presentato da Pd e Forza Italia ha però soppresso tale vincolo, lasciando liberi i Comuni di scegliere autonomamente le modalità con le quali compensare i tagli, riducendo le spese in conto capitale, aumentando le entrate, o riducendo gli investimenti.
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Patto di stabilità ed evasione
Tra le altre novità per i Comuni, introdotte dagli emendamenti alla Legge di Stabilità l’eliminazione del patto di stabilità interno per 5 anni per i Comuni istituiti a seguito di fusione dal 2015 e l’attribuzione ai Comuni che collaboreranno alla lotta all’evasione di una quota pari al 55% delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse e delle sanzioni civili applicate.