Agenzia delle Entrate: al via il monitoraggio del regime dei minimi, dopo il boom nella scelta del regime agevolato per le dichiarazioni dei redditi 2010 (+23,8% per un totale di 627.322). Il dubbio è che i contribuenti abbiano forzato sui requisiti per accederne alla condizione, per godere di un regime fiscale più conveniente. Ragion per cui partiranno ora nuovi controlli e ispezioni.
Un fenomeno che ha influito sugli Studi di Settore, aumentando i congrui naturali (saliti al 68,4%) per assenza di quei contribuenti che in passato avevano scelto la strada dell’adeguamento.
Uno strumento, quello degli studi di settore, ritenuto comunque flessibile e in grado di rispecchiare l’andamento dell’economia e dello stato delle imprese. Secondo uno SOSE (società per gli studi di settore), infatti, il divario tra volumi d’affari dichiarati da alcune categorie di soggetti che applicano gli Studi e i consumi delle famiglie (così come rilevati dall’ISTAT) è stabile al 16,7%.
Inoltre, secondo le rilevazioni, il 12,2% dei contribuenti si è adeguato spontaneamente ai risultati di GERICO e tra i “non congrui” che non si sono adeguati, sono aumentati (277.000) coloro che hanno utilizzato il campo annotazioni.
In generale, crescono i ricavi medi dichiarati dalle imprese a cui si applicano gli Studi di Settore, raddoppiando dal 1999 al 2009, mentre i redditi dichiarati salgono del +30%, contro la crescita del +56% del 2007. Le percentuali scendono se si considerano le imprese oltre la soglia degli studi e quelle non tenute ad applicarli.
La flessibilità dimostrata da questi strumenti si confermerà per il periodo d’imposta 2010 grazie ai correttivi attualmente allo studio per favorire i contribuenti ancora colpiti dalla crisi.
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