Federalismo municipale: imprese del Nord-Est contrarie

di Noemi Ricci

Pubblicato 7 Marzo 2011
Aggiornato 30 Marzo 2018 08:41

Il federalismo fiscale municipale non piace a commercianti e artigiani del Veneto, che temono nuove tasse. Più possibilisti gli industriali.

Il federalismo municipale Non piace neanche alle Pmi del Nord, in particolare alle piccole imprese del Nord Est (soprattutto del Veneto), che temono l’arrivo di nuove tasse: contrari commercianti, artigiani e albergatori; solo gli industriali ancora non si sbilanciano, per quanto non entusiasti.

Insoddisfazione espressa da Massimo Zanon, presidente di Confcommercio: «L’effetto immediato del federalismo municipale sarà solo l’introduzione di nuove tasse, che per i nostri settori si tradurrà nell’aumento dell’imposta legata all’IMU e nella reintroduzione della tassa di soggiorno».

«Del federalismo abbiamo bisogno tutti ma con il federalismo questo provvedimento, per ora, c’entra ben poco: non vedo tagli significativi agli sprechi, mentre chi paga le tasse ne pagherà ancora di più. Non siamo più le galline dalle uova d’oro».

Si stima che il passaggio dall’ICI all’IMU comporterà per le imprese un aggravio di 812 milioni di euro, pari al +16,6% in Veneto (108 euro di media per ciascuna unità immobiliare).

Le critiche più dure arrivano dai settori Artigianato Turismo, per cui la tassa di soggiorno avrà effetti devastanti per l’immagine del nostro Paese all’estero.

Confindustria è l’unica a non aver perso completamente la fiducia: «il federalismo municipale è un capitolo con contenuti ancora da decifrare compiutamente nelle conseguenze e tuttavia rappresenta un tassello di un disegno più ampio, che nel suo complesso potrà essere positivo. Il Paese ha bisogno di competitività e di liberare risorse economiche e sociali e un’organizzazione federale può essere uno strumento positivo per esprimere la vitalità presente nei territori e nei sistemi economici regionali. Purché non si dia lettura arretrata che ci porterebbe ad un’organizzazione fondata su Comuni, Province, Regioni, Stato senza gerarchia e baricentro decisionale».

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