Infazione raddoppiata nel 2010 in Italia: lo dicono gli indici ISTAT. Il tasso di inflazione medio nell’anno appena concluso è stato di +1,5%, quasi il doppio del 2009 (0,8%). Sono stime provvisorie ma preoccupanti, che confermano la corsa dell’indice dei prezzi al consumo nel nostro Paese.
Aumenti congiunturali maggiori per Trasporti (+1,4%), Comunicazioni (+0,6%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,5%). A livello tendenziale, invece, le Comunicazioni hanno registrato -0,6%.
Oltre alla nota corsa al rialzo dei carburanti (benzina, gasolio, Gpl), spiccano anche i rincari di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+3,5%) e Altri beni e servizi (+3,2%). E a dicembre, rispetto al mese precedente l’inflazaione è salita di quasi mezzo punto (0,4%). Insomma, un 2010 da dimenticare.
Le associazioni dei consumatori sono ovviamente in rivolta: «il dato relativo all’inflazione registrata nel 2010 si conferma gravissimo e, come abbiamo denunciato instancabilmente durante tutto il corso dell’anno, è in piena contraddizione con i principali indicatori economici» hanno commentato Federconsumatori ed Adusbef.
«Tutti i segnali testimoniano una situazione a dir poco allarmante: dal crollo del potere di acquisto (-9,6% dal 2007 ad oggi), a quello dei consumi (-1,5% nel 2008, -2,5% nel 2009 e del -2% nel 2010, per una caduta complessiva del -6% negli ultimi 3 anni). Come se non bastasse cassa integrazione e licenziamenti non accennano ad arrestarsi, continuando ad innescare un pericoloso circolo vizioso dal quale sarà difficile uscire se non si correrà ai ripari al più presto».