Si avvicina la scadenza del 30 novembre per il pagamento del secondo acconto d’imposta 2010, al quale sono chiamati ad adempiere tutte le categorie di contribuenti, seppure con alcune differenze su modalità di versamento e importo. Questo dipende infatti dalla tipologia dell’imposta da versare e dal contribuente.
Ricordiamo in primo luogo l’obbligo per i titolari di partita Iva di inviare il modello esclusivamente per via telematica.
L’acconto dovrà essere versato in un’unica soluzione, quindi niente rateizzazioni, a differenza di quanto avvenuto in occasione del pagamento della prima quota.
L’importo del versamento si calcola in base all’Unico PF 2010, guardando il rigo RN34 dove è riportata l’imposta dovuta per il 2009, al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta e delle ritenute subite. All’importo così determinato deve essere applicata la percentuale del 99%.
Nel caso in cui nel rigo RN34 sia presente un importo fino a 52 euro l’anticipo d’imposta non è dovuto, fino a 258 euro l’adempimento va assolto in un’unica soluzione entro il 30 novembre.
Se l’importo è superiore a 258 euro l’acconto deve essere versato in due rate, di cui quella in scadenza il 30 novembre è la seconda e copre il 60% dell’importo dovuto.
Chi invece ha presentato l’Unico SC 2010 il debito d’imposta da considerare corrisponde all’intero importo indicato al rigo RN17 del modello. Stesso discorso per l’Unico SNC, con riferimento al rigo RN28.
In caso di errori è previsto il ravvedimento operoso che riduce del 2,5% le sanzioni previste nel caso le mancanze o gli errori vengano compensati entro 30 giorni dalla scadenza, mentre se questo avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione, la riduzione è del 3%.