Il costo delle bollette di elettricità e gas per le imprese italiane continua a crescere. La stangata dell’ultimo anno, nel periodo dal giugno 2009 al giugno 2010, è stata rispettivamente +8.7% e +12.3%.
Un grave rincaro che piazza le aziende italiane tra i primi posti della classifica europea in termini di spese per l’approvvigionamento energetico.
Purtroppo anche il trend per il prossimo futuro sembra non promettere bene, considerando ad esempio l’ulteriore incremento del costo del gas da luglio a oggi, che è cresciuto di circa 4 centesimi al metro cubo.
Sui costi energetici gravano i rincari imputabili al cambio euro-dollaro e al prezzo del barile del greggio, dicono gli esperti, oltre che alcuni elementi dovuti ai costi di distribuzione.
In ogni caso a conti fatti le aziende italiane subisce un costo per l’energia elettrica superiore di 2 centesimi per chilowattora rispetto alle corrispettive tedesche, 3 se confrontate con le imprese di Austria e Spagna, ma soprattutto 6 rispetto alle francesi. Un record in Europa.
Leggermente migliore la situazione relativa al gas naturale, che consente al nostro paese di piazzarsi settimo in classifica con un costo medio registrato in giugno pari a 31 centesimi al metro cubo iva esclusa.
Dato che tuttavia andrebbe rivalutato in considerazione del trend positivo di alcuni paesi, come la Germania, in cui il costo del gas è sceso dell’1.6%. I principali motivi – dicono gli esperti – derivano dalla grande competizione presente tra i fornitori e dall’accordo con i fornitori russi nello svincolare il prezzo dal barile di greggio.