Regime dei Minimi fino a 65mila euro

di Anna Fabi

Pubblicato 2 Gennaio 2014
Aggiornato 12 Marzo 2014 22:54

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Prorogato il Regime dei Minimi per altri tre anni, con soglia di reddito innalzabile a 65.000 euro: la UE concede all'Italia il diritto di legiferare in materia, con decorrenza primo gennaio 2014.

Si allarga la platea dei contribuenti minimi aventi diritto ad esercitare l’opzione del Regime dei Minimi, grazie ad un innalzamento UE della tetto massimo dei ricavi annui fatturabili da 30.000 a 65.000 euro: se e quanto decepita in Italia, di fattosarà estesa a nuovi soggetti passivi IVA la possibilità di godere di un’imposta del 5% sostitutiva di IRPEF e addizionali regionali (per un massimo di cinque anni).

Proroga e tetto

Ad autorizzare questa importante novità è stato il Consiglio Europeo, con delibera pubblicata in Gazzetta Europea il 27 novembre: l’Italia ha ricevuto il via libera ufficiale sia alla proroga fino al 31 dicembre 2016 del Regime dei Minimi (tecnicamente in scadenza il 31 dicembre 2013) sia all’applicazione della nuova soglia di volume d’affari massimo per quei soggetti passivi IVA che vogliono aderire al regime di vantaggio, che si calcola sottraendo ai ricavi e compensi percepiti le spese sostenute nel periodo d’imposta.

Applicazione

La decorrenza delle misure approvate è scattata il 1° gennaio 2014 (con applicazione consentita per un triennio) ma attenzione: il disco verde della UE non implica però una immediata entratata in vigore del nuovo tetto di reddito di 65.000 euro: tocca agli Stati membri legiferare in materia e dunque spetta al governo italiano recepire la norma nell’ordinamento interno, apportando una modifica alla normativa sul Regime dei Minimi (in deroga all’art. 285 della direttiva n. 2006/112/CE) adeguando il limite di fatturato da 30.000 a 65.000 euro.

Il prossimo passo? Adeguare le aliquote previdenziali, per ridurre il peso fiscale a carico dei contribuenti (per approfondimenti: decisione n. 2013/678/UE del Consiglio Europeo).