La Rete delle Professioni Tecniche (RPT) chiede con un emendamento al Ddl Stabilità che venga modificato il comma 5, art. 54 del Testo Unico delle imposte sui redditi (D.P.R. 917/1986) così da rendere totale la deducibilità delle spese di formazione dei professionisti resa obbligatoria dalla Riforma delle professioni.
Deducibilità dei costi della formazione
In sostanza la RPT chiede che venga aumentata dal 50% al 100% la possibilità di detrarre dal reddito i costi sostenuti per l’aggiornamento professionale, proprio perché dovenuto obbligatorio con il D.P.R. n. 137/2012 di riforma delle professioni ordinistiche. Questo ha infatti introdotto, con l’art. 7, l’obbligo di formazione continua per tutti i professionisti che esercitano una professione per la quale sia necessaria l’iscrizione ad un Ordine o Collegio. A causa di tale obbligo i professionisti si troveranno nella condizione di dover affrontare alcune spese per la partecipazione ai corsi, per il viaggio, o ancora per il vitto o per il soggiorno che possono essere portate in deduzione nella formazione del reddito di esercizio, obbligo che se viene disatteso costituisce illecito disciplinare. Oltre a sottolineare i costi che i professionisti sono obbligati a sostenere a causa di tale imposizione (spese per la partecipazione ai corsi, per il viaggio, per il vitto e l’alloggio), la RPT fa notare che in più la scelta dei professionisti viene limitata ai soli corsi organizzati dagli Ordini e dai Collegi, da associazioni di iscritti agli albi o da altri soggetti autorizzati dai Consigli nazionali degli Ordini o Collegi.
Aumento del gettito fiscale
La RPT sottolinea inoltre che l’aumento della deducibilità non comporta alcuna riduzione del gettito erariale, anzi potrebbe innalzarlo perché aumenterebbe la convenienza a partecipare ai corsi amplierebbe così la platea dei potenziali partecipanti. In sostanza la totale deducibilità di queste spese inciderebbe negativamente sul gettito fiscale (-14,13%), ma verrebbe controbilanciata dalla maggiore spesa dei professionisti per corsi di formazione a pagamento e dall’aumento del reddito degli enti e delle società erogatrici della formazione che quindi pagheranno il +27,5% di tasse per i soggetti IRES, più una aliquota IRAP variabile tra il 2,98% ed il 4,82%.