Il Consiglio dei Ministri ha rinviato l’approvazione del Decreto Legge per l’abolizione della seconda rata IMU 2013 sulle abitazioni principali (Disposizioni urgenti in materia di IMU, finanza pubblica, nonché in materia di alienazione di immobili pubblici) a martedì 26 novembre: sussiste infatti un problema di coperture finanziarie, che tecnicamente ad oggi mancano, per abolire del tutto il saldo IMU di dicembre 2013.
Il provvedimento all’ordine del giorno del CdM del 21 novembre è stato rinviato così da poter nel frattempo maturare gli strumenti (e le risorse in cassa) per approvare in via ufficiale l’abolizione della rata IMU di dicembre sia per le prime case sia per i terreni agricoli.
Lo slittamento, infatti, consente di varare il provvedimento di pari passo con quello sulla rivalutazione quote della Banca d’Italia, così da liberare 1,2 miliardi circa, da destinare alla misura in aggiunta oltre ai due miliardi di euro già disponibili al momento – frutto degli aumenti dell’acconto IRAP e IRES versati da banche e assicurazioni – ma sufficienti per le sole prime case.
Ad oggi, le coperture mancanti sarebbero quelle per abolire l’IMU sui terreni agricoli e, secondo le indiscrezioni, la richiesta di inserire anche questi ultimi nel Decreto sarebbe arrivata dal Ministro dell’Agricoltura, Nunzia di Girolamo. ”Uno slittamento necessario per evitare un inaccettabile dietrofront nei confronti degli impegni assunti per abolire l’IMU sui terreni e i fabbricati strumentali all’attività agricola”, ha inoltre commentato Coldiretti.
Al termine del CdM, il premier Enrico Letta ha rimacato il carattere del rinvio: «solo formale, per una questione tecnica». In sostanza, per dare via libera alla rivalutazione delle quote Bankitalia è necessario il parere della BCE atteso nelle prossime ore. A quel punto si potranno sbloccare le risorse per il decreto IMU. Il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni aveva a sua volta dichiarato che «non ci sono problemi» per quanto riguarda le coperture finanziarie necessarie alla cancellazione del saldo IMU di fine anno. Non resta che attendere gli sviluppi degli altri provvedimenti contestuali.