I conti dell’INPS sono in rosso, a lanciare l’allarme sulle pensioni italiane (confermando il rischio annunciato a fine 2012) è lo stesso presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua: «i nostri conti non danno tranquillità, il Governo rifletta e intervenga». Per questo Mastrapasqua, intervenuto in Commissione bicamerale di vigilanza sugli enti previdenziali, ha dichiarato che nei conti INPS mancherebbero circa 10 miliardi di contributi e per questo ha scritto ai ministri dell’Economia e del Lavoro, Fabrizio Saccomanni ed Enrico Giovannini, «invitando a fare un’attenta riflessione» sul bilancio dell’Istituto anche in considerazione che ormai si tratta di «un bilancio unico, essendo il disavanzo patrimoniale ed economico qualcosa che, visto dall’esterno, può dare segnale di non totale tranquillità». Il decreto Salva Italia ha infatti stabilito che gli ex INPDAP ed ex ENPALS confluissero nell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale e secondo Mastrapasqua in questa fusione si troverebbe «la genesi della perdita dell’INPS».
Bilancio ex-INPDAP
Più in particolare si tratta di «uno squilibrio imputabile essenzialmente al deficit ex INPDAP, alla forte contrazione dei contributi per blocco del turnover del pubblico impiego e al continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali, a fronte di trasferimenti statali che appaiono non completamente rispondenti ai fabbisogni, soprattutto nella quota attribuita come anticipazione, innescando crescenti rischi di sotto finanziamento dei disavanzi previdenziali e di progressivo aggravamento delle passività». A fronte di questa situazione Mastrapasqua richiama la necessità di «valutare nelle sedi competenti l’opportunità di eventuali interventi normativi, tesi a garantire l’efficiente ed efficace implementazione della più grande operazione di razionalizzazione del sistema previdenziale pubblico», così da tornare alla situazione precedente alla Finanziaria del 2008, altrimenti si rischia «un aumento delle passività».
Allarme ingiustificato?
Il ministro Saccomanni però ridimensiona l’allarme del presidente dell’INPS e dichiara che si tratta di «un problema tecnico che stiamo valutando, ne abbiamo parlato anche l’altro giorno con Giovannini, ci sta lavorando la Ragioneria. Non c’è nessun motivo di allarme». E anche i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) accusano Mastrapasqua di fare inutile allarmismo, gettando nel panico i pensionati, invece di trovare rimedi e soluzioni alla situazione di squilibrio dei conti. E alla fine Mastrapasqua ha dovuto ridimensionare il problema e tranquillizzare i pensionati: «c’è piena e totale sostenibilità dei conti della previdenza e dell’INPS», si legge in una nota stampa nella quale il presidente dell’Istituto chiarisce che non c’è «nessun allarme e nessun allarmismo. Oggi mi sono limitato a ribadire quanto ho affermato lo scorso mese di luglio nell’annuale relazione al Parlamento e che cioè il disavanzo ereditato dall’ex INPDAP, non deve trasformarsi in un sintomo di incertezza sulla tenuta della previdenza italiana. È solo un problema contabile, che non mina la certezza dei flussi finanziari. Nessun rischio né per oggi né per domani. Le pensioni sono e saranno regolarmente pagate».