Il Senato ha votato la fiducia sul Dl Incentivi che, con pochi voti di scarto, ha ottenuto il disco verde divenendo legge. Il testo del provvedimento approvato è lo stesso che era stato votato alla Camera, dove era passato per un analogo voto di fiducia della maggioranza.
Non avendo subito modifiche sostanziali, vediamo dunque quali sono i punti finora meno pubblicizzati del pacchetto di interventi da 300 milioni di incentivi e 120 milioni di crediti d’imposta.
Per quanto riguarda gli incentivi fiscali, 70 milioni saranno destinati a sgravi per il settore Tessile, per la realizzazione di campionari.
In tema di efficienza energetica industriale, invece, 10 milioni di risorse saranno destinate a finanziare il rilancio del settore: si tradurranno in agevolazioni e sconti del 20% sui costi sostenuti per acquisti e investimenti green.
Il Dl promosso solo con voto di fiducia della maggioranza ha incassato la bocciatura dei senatori dell’oppozione.
Per Gian Carlo Sangalli si tratta di «un provvedimento nettamente inadeguato rispetto alle necessità del nostro sistema produttivo che non delinea nessuna scelta responsabile e non contiene alcun argomento di seria politica industriale».
Paolo Giaretta ricorda che sugli incentivi sono stati tolti 150 milioni di euro già stanziati per la ricerca nelle aziende e per il Fondo sulla finanza d’impresa. Queste risorse – spiega Giaretta – vengono tolte alle imprese e messe in una sorta di lotteria che riguarda dieci settori e venti tipologie di beni con una dotazione ridicola. La lotteria è già finita, i soldi sono stati già utilizzati. È questa – si chiede Giaretta – la politica industriale del nostro Paese?».