Busta paga scarsa per i lavoratori autonomi: uno su tre (il 35,4%) ha un reddito inferiore ai 10mila euro l’anno, mentre tra i dipendenti si scende sotto tale soglia solo per uno su cinque (22,1%). Il divario si restringe per fasce di reddito più alte.
È quanto emerge dall’indagine ISTAT “La distribuzione del carico fiscale e contributivo in Italia” relativa al 2007.
I dati sono stati calcolati sulla base di un modello di micro-simulazione, che utilizza le informazioni dell’indagine “Reddito e condizioni di vita” e i dati forniti da Agenzia delle Entrate e INPS.
Il reddito individuale totale dei residenti in Italia, stando alle dichiarazioni 2007, nel 27,5% dei casi resta sotto i 10mila annui, per il 55,3% è compreso tra 10mila e e 30mila e nel 15% è compreso tra 30mila e 70mila. Solo nel 2,2% dei casi supera tale soglia.
Nella fascia 10-15mila le percentuali relative ai lavoratori autonomi e ai dipendenti si avvicinano, attestandosi rispettivamente al 14,7% e al 13,8%. Nella fascia 15-30mila euro la forbice torna però ad allargarsi, mettendo in vantaggio i dipendenti con una percentuale del 49,7% rispetto al 28,4% degli autonomi.
Nella fascia superiore ai 30mila euro i lavoratori dipendenti trovano la loro rivincita, con una percentuale del 17,3% contro il 13,2 fino a 70mila euro e del 4,2% contro l’1,2% nel caso di un reddito superiore ai 70Mila euro l’anno.
Nel complesso, l’incidenza delle imposte dirette sul reddito individuale lordo è pari al 18,6% a livello nazionale, con differenze significative per fonte e per classe di reddito.
Il cuneo fiscale e contributivo dei contributi sociali del lavoratore e dei contributi posti a carico del datore di lavoro, è pari in media al 44,5% del costo del lavoro dipendente.