Tratto dallo speciale:

Costo conti correnti: gli Italiani non risparmiano

di Noemi Ricci

Pubblicato 23 Settembre 2013
Aggiornato 3 Ottobre 2013 12:29

logo PMI+ logo PMI+
Indagine Bankitalia rivela come il costo dei conti correnti bancari stia scendendo, ma non tutti stanno cogliendo l'opportunità di risparmiare: ecco il dettaglio di tutti i costi.

Scende il costo dei conti correnti in Italia, ma non tutti stanno beneficiando del vantaggio di pagare meno per i propri risparmi. Secondo l’indagine di Bankitalia, le variazioni annuali confermano la tendenza decrescente in corso, ma i clienti delle banche non si dimostrano attenti nello scegliere il conto corrente dal costo minore: per un terzo dei 12mila clienti esaminati, le spese sostenute sono maggiori dei costi segnati nei documenti informativi delle banche – Indicatore Sintetico di Costo (ISC) – di 68 euro, testimoniando la scelta non corretta del conto bancario ( imprese e banche: vecchi correntisti svantaggiati).

I costi del conto corrente

L’indagine è stata effettuata tenendo in considerazione oneri e commissioni – diversi dagli interessi – addebitati nel 2012 sugli estratti conto della clientela. Entrando nello specifico: nel 2012 le spese medie per la gestione di un conto corrente sono scese a 103,8 euro (-4,1 euro rispetto al 2011 e -6,7 euro rispetto al 2010). L’andamento è influenzato soprattutto dalle minori spese fisse come il canone e quelle relative alle commissioni per lo scoperto di conto corrente e gli affidamenti (leggi come tagliare i costi del conto corrente). Un altro dato interessante rivela come gli Italiani stiano movimentando molto meno i propri conti, elemento che influenza il costo del conto corrente stesso, con particolare riferimento ai movimenti effettuati allo sportello. La tendenza è quella di portare i clienti verso i conti correnti online, che risultano più convenienti: le operazioni via internet costano sempre meno, mentre i costi delle operazioni agli sportelli crescono aumentando il costo di gestione di un conto tradizionale. Le spese variabili rappresentano quasi un terzo del totale e queste si sono dimostrate in crescita di +1,3 euro, a causa dell’aumento delle “altre spese variabili” (incluse commissioni per pagamento di imposte e tasse, emissione assegni, versamenti in ogni forma, richieste di elenco movimenti) e del costo medio dei bonifici (leggi la guida ai costi del conto bancario). In calo le spese per prelievi presso ATM, le spese di scrittura e quelle per i servizi automatici e continuativi di pagamento. La crescita delle commissioni unitarie ha comportato inoltre un aumento del costo medio per operazione da 1,5 a 1,8 euro. Aumentano poi le commissioni pagate sugli affidamenti, al netto degli interessi, mentre diminuisco sensibilmente quelle corrisposte sugli sconfinamenti dei fidi e sugli scoperti di conto corrente.  Per maggiori informazioni consulta l’indagine Bankitalia