La circolare n. 20/E dell’Agenzia delle Entrate sancisce il nuovo corso della lotta all’evasione fiscale: per il 2010, giro di vite sulle piccole e medie imprese, “marcate a vista” con controlli mirati e ispezioni più severe.
Nonostante gli Studi di Settore siano stati riconosciuti puramente “indicativi” anche dalla Corte di Cassazione, le Pmi che risulteranno non allineate subiranno accertamenti massicci per verificare le basi imponibili che il Fisco reputerà “sottodimensionate”.
La non congruità agli Studi resta dunque uno spauracchio, nonostante sia stata formalizzata la non validità di una presunzione di evasione fiscale, se costruita sulla base di tali modelli.
Persino i “congrui” saranno oggetto di ispezione, a partire dal mese di maggio 2010: previsti circa 10mila accertamenti tra le imprese che hanno presentato le dichiarazioni in conformità con gli Studi di Settore. Di mira soprattutto esercenti arti e professioni, con indagini finanziarie ad hoc.
Anche lavoratori autonomi, professionisti ed enti non commerciali devono temere: controlli incrociati, indagini e ispezioni mirano a scovare “magagne” ed eventuali frodi. I controlli avverrano su base provinciale, e non escluderanno le verifiche generali oltre alle ispezioni mirate, per verificare potenziali non congruità.
Nel primo semestre 2010 le ispezioni riguarderanno le dichiarazioni del periodo d’imposta 2007, mentre nei prossimi mesi si passerà al 2008. Nel corso dell’anno, infine, saranno rinnovati gli elenchi per l’analisi di rischio tra le Pmi e i professionisti, focalizzando sui settori di attività ritenuti a maggior tasso di evasione (ad esempio, la ristrutturazione edilizia).