I proprietari di prima casa per quest’anno non pagheranno la relativa imposta in virtù del Decreto IMU, ma tutti gli altri hanno già dovuto versare la prima rata, sebbene con regole diverse rispetto al 2012: chi avesse versato la quota allo Stato, (non più prevista dal 2013), ha due possibilità per correggere l’errore. Se il Comune ha sottoscritto una convenzione con l’Agenzia delle Entrate si può portare la somma in compensazione su un’altra imposta, oppure si può chiedere un rimborso all’ente locale. L’errore non è infrequente: l’Associazione Contribuenti Italiani ha ricevuto circa 900 segnalazioni di cittadini che lo hanno commesso.La Legge di Stabilità ha destinato l’intero gettito va al Comune, con l’unica eccezione degli immobili strumentali all’attività d’impresa (categoria catastale D).
Eccedenza di versamento
La convenzione con l’Agenzia delle Entrate consente di comunicare l’errore sia al Comune sia all’Agenzia delle Entrate: il Municipio, nel caso in cui sia stata pagata complessivamente una somma superiore al dovuto, sposterà la parte eccedente su un altro tributo, che il contribuente pagherà pertanto ribassato. La possibilità di portare le somme in compensazione su altri tributi è purtoppo molto rara tra i Comuni. Se questa strada non è percorribile, bisogna comunque fare la comunicazione al Comune, chiedendo l’eventuale rimborso: l’ente locale ha 90 giorni per rispondere, in caso contrario il contribuente ha 60 giorni per rivolgersi alla commissione tributaria.
Errori di destinazione
Attenzione: è possibile che il cittadino abbia diviso in due la rata IMU, pagando come nel 2012 il 50% allo Stato e il 50% al Comune, ma senza effettuare un versamento complessivo superiore al dovuto: in questo caso, ha sbagliato solo la destinazione del tributo. Dovrebbe essere direttamente l’Erario a risarcire l’ente locale, ma al momento non sembra ci sia grande chiarezza su come e in che tempi questo possa avvenire (=> Vai allo Speciale IMU).