Sono 23 i Sindaci della Provincia di Reggio Emilia che hanno chiesto al Governo e al Parlamento maggiore chiarezza in materia di TARES: una lettera aperta che mette nero su bianco come le amministrazioni comunali non siano beneficiarie dei proventi che arriveranno dalla nuova tassa sui rifiuti( => TARES 2013: come si pagano acconto e maggiorazione). I primi cittadini si schierano contro l’eccessiva maggiorazione della tassa rispetto alle imposte precedenti, rincaro che si aggira intorno ai 30 centesimi al metro quadro portando un aumento annuo pari al 20 o 30%.
«La sospensione dell’IMU sulla prima casa e il rinvio dell’aumento IVA sono le misure attualmente individuate dal Governo e che vanno in questa direzione. Di altre si sta discutendo. Vorremmo però richiamare l’attenzione sulla TARES: ancora oggi permangono notevoli incertezze su questo nuovo tributo. Una cosa però è certa, la presenza di un’addizionale statale che cittadini e imprese pagheranno.
Non è ancora possibile dire concretamente di quanto cambierà l’importo da pagare: quel che è certo è che la TARES prevede anche un’addizionale decisa dallo Stato pari a 30 centesimi di euro per ogni metro di superficie assoggettato a tassa. I cittadini e le imprese penseranno che questa addizionale sia stata decisa, e quindi verrà introitata, da chi ha la responsabilità gestionale, economica e organizzativa sul servizio per cui viene pagato il Tributo, ma sappiamo che non è così.» => Scadenze e rate TARES scelte dai Comuni
Stando a quanto dichiarato dai Sindaci locali, inoltre, i Comuni sono chiamati a rispondere delle scelte fatte dagli altri e l’imposizione fiscale non porterà alcun beneficio agli enti locali. Pertanto, come concludono gli amministratori, il Governo dovrebbe decidere di eliminare il balzello di 30 centesimi dell’addizionale.
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