I Comuni toscani hanno un costo maggiore di altre amministrazioni locali situate in Regioni equivalenti, ma razionalizzando la spesa pubblica si otterrebbero risorse tali da eliminare IRAP e IMU.
Questo è quanto emerge dal rapporto “Tasse e tassi. La crisi della finanza pubblica e liquidità d’impresa nella fredda estate del Tredici”, stilato dall’ufficio sudi di Confartigianato Imprese in occasione dell’Assemblea di Confartigianato Imprese Toscana tenutasi a Firenze.
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Dal report si evince, infatti, come in Toscana la spesa del personale e i consumi pubblici siano superiori a quelli di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, tuttavia ottimizzando le risorse sarebbe possibile ottenere una diminuzione della spesa pari a 2,1 miliardi di euro.
«Abbiamo chiesto una fotografia della situazione reale per capire come si collochi la nostra regione nel panorama nazionale ed europeo. Abbiamo avuto diverse sorprese: ad esempio abbiamo scoperto che i nostri Comuni hanno un costo maggiore di altre amministrazioni simili in regioni equivalenti.»
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Così spiega Giovan Battista Donati, Presidente di Confartigianato Imprese Toscana, il quale evidenzia anche come in Toscana si versino tasse per 52264 milioni di euro, dei quali l’84,4% è destinato alle amministrazioni centrali, il 7,7% agli Enti Locali e il 7,9% alla Regione.