Si è tenuto ieri presso la sede dell’assessorato regionale Attività Produttive della Sicilia l’incontro sugli “Strumenti di finanza agevolata e provvedimenti legislativi conseguenti” al quale hanno partecipato tutti i principali attori del mondo produttivo siciliano, che hanno concordato sulla necessità di abolire la certificazione dei bilanci per le Pmi siciliane.
Le piccole e medie imprese siciliane chiedono infatti che vengano attuati provvedimenti utili a snellire le procedure burocratiche e che venga alleggerito il peso di queste sui costi d’impresa.
A tale scopo l’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi, ha dato il proprio benestare alla richiesta di abrogare l’articolo 5 della legge n.20 del 2007 che prevede la certificazione dei bilanci obbligatoria per tutte le imprese che intendano partecipare ai bandi per i fondi europei.
Anche per il vice presidente regionale di Unioncamere Sicilia, Vittorio Messina, questo strumento non è utile per garantire la legalità, ovvero un controllo sulle reali condizioni economico finanziarie dell’impresa e ad evitare potenziali infiltrazioni della criminalità organizzata, costituendo invece un aggravio dei costi per le imprese.
Per questo è già stato presentato in Finanziaria un emendamento per l’abrogazione della certificazione che, essendo passato in commissione, è ora in attesa di essere vagliato dall’Ars.
Eliminare questo obbligo non significa, ha sottolineato il presidente di Unioncamere Sicilia Giuseppe Pace, non continuare a lottare contro la mafia, le istituzioni preposte ai controlli in materia sono infatti chiamate a svolgere il proprio ruolo con ancora più attenzione e rigore, attuando una maggiore azione di prevenzione, soprattutto considerando i tempi ridotti legati alla nuova programmazione PO-FERS 2007-2013.