Dopo l’anticipazione del Presidente del Consiglio Enrico Letta che la Riforma IMU arriverà entro Ferragosto, il Governo lavora sulle diverse ipotesi. E in attesa del vertice di maggioranza del 10 luglio si rincorrono anticipazioni e smentite.
Le soluzioni più probabili sul piatto sono principalmente due: cancellare l’IMU sulla prima casa o rivedere le agevolazioni innalzando la franchigia a 600 euro. Questa seconda soluzione non esonererebbe dall’imposta tutti i proprietari di prime case, ma l’80% di loro.
La prima ipotesi, invece, è quella fortemente caldeggiata dal Pdl che, per voce del presidente Renato Schifani, fa sapere che «non arretrerà di un millimetro sulla richiesta di abolizione dell’imposta sulla prima casa senza eccezione alcuna».
Intanto, sulla possibile stangata sui villini – anche case non di lusso – la smentita ufficiale è arrivata sia da parte del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, che l’ha definita una strada «non praticabile», che del ministro per le Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello, il quale chiarisce:«una cosa sono le abitazioni di lusso, una cosa sono le abitazioni normali che si vorrebbe far passare come abitazioni di lusso. Ci sono accordi chiari e il premier li rispetterà».
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Sull’abolizione dell’IMU per le abitazioni principali il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, invita il Governo a rifettere su come questo potrà far ripartire l’economia reale, ridando lavoro a 150 mila lavoratori che hanno perso il proprio posto di lavoro nell’ediliza, ripartire da subito la domanda ed i consumi, nonché il settore edilizio, il mercato immobiliare e tutto l’indotto, anche con riferimento agli affitti.
«L’IMU sulla prima casa non si pagherà più. Altrimenti, lo dico serenamente, questo Governo non ci sarà più», ha poi incalzato Brunetta.
Una situazione difficile di fronte alla quale il Governo sta pensando di blindare le proprie decisioni ponendo la questione di fiducia sui decreti economici.