Aumento IVA: probabile rinvio a dicembre

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 10 Giugno 2013
Aggiornato 11 Giugno 2013 09:21

Governo Letta e aumento IVA: possibile rinvio a dicembre con il decreto di Riforma IMU e con i bonus fiscali per assunzioni giovanili.

Dopo la sospensione dell’IMU il governo Letta sta valutando il rinvio dell’aumento IVA a dicembre invece che a luglio come previsto: un altro intervento che troverà il sicuro consenso tra contribuenti ed imprese.

Il mancato aumento IVA (2 miliardi di euro) verrebbe compensato da una serie di tagli a spese improduttive, che verranno individuate dal Ministero dell’Economia e dalla Ragioneria di Stato.

=> Leggi come evitare l’aumento IVA

È quanto emerso dal vertice a palazzo Chigi tra il premier Enrico Letta, il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e Daniele Franco della Ragioneria.

Il rinvio definitivo dell’IVA dovrebbe arrivare con un decreto estivo, insieme ad alcune misure volte ad agevolare l’occupazione giovanile, attraverso bonus fiscali e previdenziali alle imprese che assumono, ed introdurre semplificazioni e liberalizzazioni.

Tra le ipotesi c’è quella di inserire anche la Riforma IMU nel decreto per il rinvio dell’aumento IVA.

=> Leggi i rincari in caso di aumento IVA

Per far quadrare i conti, un’altra ipotesi è quella di aumentare l’IVA di mezzo punto e allo stesso tempo rivedere l’imposizione così da escludere alcuni beni di largo consumo. Ecco dunque le 4 ipotesi:

  • aumento IVA dal primo dicembre dal 21 al 22%
  • aumento IVA dal primo ottobre dal 21 al 22%
  • aumento IVA dal primo luglio dal 21 al 22%
  • aumento IVA dal primo luglio dal 21 al 21,5% e revisione del paniere, favorendo le aliquote del 4% e del 10%.

Secondo alcune stime il mancato aumento IVA potrebbe instaurare un circolo virtuoso per i consumi in grado di generare un aumento del PIL del +0,24%, capace di compensare il mancato gettito.

Tutte le decisioni del Governo rischiano tuttavia di scontrarsi con il problema delle coperture finanziarie, perché l’Italia non si può permettere nuovi deficit: è necessario che ogni manovra o riforma sia a saldo zero.