L’IMU incide sui costi delle imprese sarde in misura maggiore rispetto alla media della penisola: lo afferma la Cna Sardegna, che sottolinea come Cagliari sia tra i capoluoghi di regione dove le PMI pagano a caro presso l’aumento dell’imposta municipale unica.
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A essere messa sotto accusa è l’IMU versata dalle imprese sugli immobili strumentali, tanto da danneggiare enormemente le piccole imprese sarde, come hanno affermato i vertici della Cna sarda, Bruno Marras e Francesco Porcu:
«L’indeducibilità dell’imposta comunale dal reddito d’impresa fa pagare imposte anche se si è in perdita. La penalizzazione diventa ancora più evidente se si considera che il tributo comunale si applica anche agli immobili realizzati dalle imprese di costruzione in attesa di vendita. La Cna ha chiesto pertanto al Governo che gli immobili strumentali siano esclusi dalla tassazione IMU o che, quantomeno, le aliquote applicate siano allineate a quelle previste per le abitazioni principali.»
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Secondo le cifre diffuse dalla Cna, ad esempio, per un capannone industriale di valore catastale inferiore a un milione di euro, nel 2012 a Cagliari l’aumento dell’IMU è stato pari al 92%, contro la media nazionale del 77 %. L’incremento medio dei costi per i piccoli laboratori artigiani, invece, ha sfiorato il 124% sempre nel capoluogo sardo, mentre per quanto riguarda gli uffici e i negozi l’aumento è stato pari al 158% rispetto all’anno precedente.