Tra le sfide più importanti per il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta, e del Governo appena formato, c’è quella di evitare l’aumento di un punto percentuale dell’IVA previsto per luglio 2013 dalla Spending Review, i cui effetti potrebbero essere disastosi per l’economia:
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Per scongiurare l’IVA al 23% il Governo Letta sembra contare sull’extra gettito IMU 2012, che potrebbe servire anche ad evitare l’aumento delle imposte sui rifiuti TARES (leggi di più).
In realtà, tra le ipotesi del nuovo Governo Letta, sembra esserci anche una riduzione o cancellazione, o addirittura una restituzione della tassa sulla prima casa (approfondisci).
Tra l’aumento di un punto percentuale dell’IVA, l’aumento TARES e quello IMU sui capannoni, la CGIA di Mestre stima una stangata di 9,4 miliardi di euro in più nel 2013 rispetto al 2012 a carico di imprese e famiglie (in media 370 euro in più a contribuente).
Solo l’aumento dell’IVA secondo le stime CGIA costerà fino a 103 euro a famiglia, per un totale di 2,1 miliardi di euro a carico dei consumatori.
«Bisogna assolutamente scongiurare questo aumento. – spiega il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – Se ciò non avverrà, corriamo il serio pericolo di far crollare definitivamente i consumi che ormai sono ridotti al lumicino.
Questa è una crisi economica che va affrontata dalla parte della domanda: solo incentivando i consumi interni possiamo rilanciare la produzione. Altrimenti, siamo destinati ad accentuare la fase recessiva che comporterà un aumento delle chiusure aziendali e la crescita del numero dei senza lavoro».
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La speranza è che la formazione di un Governo autorevole possa evitare questo aumento della pressione fiscale del +0,4% (il che la porterebbe al 44,4%), sottolinea Bortolussi rivolgendosi al nuovo premier.
La CGIA di Mestre spiega che dal solo «gettito dell’IMU l’Erario ha incassato 3,6 miliardi di euro in più», ovvero il gettito è stato di 23,7 miliardi contro i 20,1 stimati.
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«Se questi soldi sono già stati spesi ci dicano dove, altrimenti ci sono quasi tutte le risorse per evitare sia l’aumento dell’IVA, che per il 2013 costerà ai cittadini 2 miliardi di euro, sia quello previsto con l’applicazione della TARES, pari a 2 miliardi di euro» conclude Bortolussi.