Debiti PA: gli emendamenti al Decreto

di Francesca Vinciarelli

26 Aprile 2013 09:30

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Decreto Debiti PA: sono 650 gli emendamenti depositati in Commissione speciale della Camera dai diversi gruppi parlamentari, tra cui termini perentori per le PA che devono saldare i debiti con le imprese; si temono slittamenti.

Periodo di forti tensioni alla Camera, soprattutto per la situazione politica italiana ancora in estrema crisi, ma anche per gli importanti provvedimenti legislativi od oggi in corso di valutazione, come il decreto Debiti PA.

Sono nello specifico circa circa 650 gli emendamenti depositati in Commissione speciale della Camera dai diversi gruppi e dai singoli parlamentari, che prevedono ad esempio l’allentamento del Patto di stabilità per i Comuni virtuosi, l’ampliamento delle compensazioni anche con i debiti fiscali, ma soprattutto termini perentori per le Pubbliche Amministrazioni chiamante a saldare i debiti con le aziende, i professionisti e le cooperative.

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A meno di slittamenti imprevisti, per problemi politici, dovrebbe proseguire la discussione per l’ammissibilità degli emendamenti.

Rispetto al decreto – evidenzia l’onorevole Maurizio Bernardo, relatore del Pdl – «sarà importate sapere se le risorse messe a disposizione per il decreto pagamenti dal Governo uscente, saranno confermate o rafforzate anche dal nuovo Governo».

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In questo contesto è infatti importante capire le sorti dell’allentamento del Patto di stabilità interno, che se confermato anche per tutto il 2014 potrebbe liberare economie locali per un valore di 7,5 miliardi di euro utilizzabili per sanare il buco con le imprese.

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Miliardi che si andrebbero a sommare a quelli già disponibili per il 2013, ovvero 5 miliardi di euro.

Altro punto di estremo interesse, sul quale le aziende puntano fortemente, è la data stringente entro la quale dovrebbe essere previsto il pagamento. Se gli emendamenti verranno applicati entro il 15 settembre le Pubbliche Amministrazioni saranno tenute a effettuare la valutazione complessiva dei debiti pregressi, anticipando di un paio di mesi la scadenza prevista.