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Pignoramenti conti correnti: stop al Fisco da Equitalia

di Barbara Weisz

Pubblicato 23 Aprile 2013
Aggiornato 9 Aprile 2018 10:13

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Il Fisco non può bloccare conti correnti di lavoratori e pensionati sotto i 5mila euro, e per gli altri il pignoramento va prima effettuato presso il datore di lavoro o l'ente previdenziale: la disposizione dell'Agenzia delle Entrate.

Pensionati e lavoratori dipendenti con reddito mensile fino a 5mila euro possono stare tranquilli: Equitalia ha disposto lo stop immediato ai pignoramenti sui loro conti correnti da parte del Fisco, dopo che nelle ultime settimane si erano sollevate parecchie polemiche sul caso.

Le nuove norme sul limite all’uso del contante – che impongono l’accredito sul conto corrente di stipendi e pensioni sopra i mille euro – e sulla riscossione hanno creato una sorta di vuoto legislativo che, di fatto, consente al Fisco di aggirare le leggi che vietano il pignoramento di stipendi e pensioni sopra determinate soglie (da un decimo a un quinto, a seconda degli importi).

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Redditi fino 5mila euro

Per evitare che si verifichino casi di questo genere, Equitalia ha emesso una circolare interna dando indicazione a tutti i propri uffici di non disporre, per i contribuenti dipendenti o pensionati con assegni fino a 5mila euro al mese, pignoramenti presso istituti di credito o Poste. La disposizione ha decorrenza immediata.

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Redditi oltre 5mila euro

E anche per tutti gli altri dipendenti e pensionati, comunque, prima di bloccare il conto corrente su cui viene versato lo stipendio l’agente della riscossione deve effettuare il pignoramento presso il datore di lavoro o l’ente previdenziale.

E qui la legge è chiara: si può pignorare fino a un decimo degli stipendi fino a 2500 euro mensile, fino a un settimo fra i 2mila500 e i 5mila euro, un quinto sulle somme più ingenti.

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha anche annunciato che allo studio ci sono semplificazioni dei controlli fiscali, che premino i contribuenti onesti: si pensa a un meccanismo per cui si assegna un rating alla fedeltà fiscale e al grado di rischio di ogni contribuente, in base al quale modulare eventuali accertamenti.

Rassicurazioni anche sul Redditometro, che verrà utilizzato per stanare i casi di evasione spudorata.

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