I controlli fiscali basati su indagini bancarie possono vedere coinvolti non solo i lavoratori autonomi ma anche i dipendenti di aziende private.
Significa che non solo per gli autonomi, ma anche per i dipendenti vale la presunzione legale d’imponibilità prevista dagli articoli 32 del Dpr 600/1973 e 51 del Dpr 633/1972 che giustifica gli accertamenti sulle movimentazioni bancarie.
A decretare la legittimità di questi accertamenti da parte dell’Amministrazione finanziaria, sulla base delle risultanze di indagini finanziarie, è stata la Corte di Cassazione con la recente sentenza n. 8047.
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Secondo i giudici della Cassazione, la presunzione d’imponibilità dei versamenti effettuati sui conti bancari del contribuente, nel caso in cui non si deduca e dimostri che siano stati conteggiati nella dichiarazione annuale o siano ricollegabili ad atti non soggetti a tassazione, «ha portata generale e riguarda le dichiarazioni dei redditi di qualsiasi contribuente, a prescindere dall’attività svolta».
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Al lavoratore autonomo, o al dipendente, il compito di fornire le prove che giustificano i versamenti sui conti correnti.