L’invito dell’Agenzia delle Entrate a mettersi in regola con gli Studi di settore non arriverà più per posta ma per via telematica. Professionisti e aziende lo riceveranno quando presenteranno la dichiarazione dei redditi, attraverso i servizi Fisconline ed Entratel, insieme alla ricevuta di presentazione del modello UNICO.
Lo prevede il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 aprile 2013, che va a modificare il precedente decreto dirigenziale del 31 luglio 1998.
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L’invito telematico – che telematico debutta con le dichiarazioni sul periodo di imposta 2012 (UNICO 2013) – sollecita il contribuente a presentare il modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli Studi di settore, nel caso non l’avesse ancora fatto, consentendogli di mettersi in regola senza incorrere nelle sanzioni inasprite in base al Dl 98/2011, articolo 23, comma 28 lettere b, e, f, g.
A riceverlo saranno tutti i professionisti e i titolari di reddito di impresa che svolgono un’attività per cui esiste uno studio di settore ma che non hanno presentato la relativa comunicazione dei dati rilevanti senza aver giustificato l’omissione.
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In pratica, questa comunicazione digitale sostituisce l’invito tradizionale, che arrivava per posta.
Se il contribuente non presenta gli Studi pur avendo ricevuto questo invito, incorre in sanzioni più pesanti rispetto a quelle previste per la normale omessa dichiarazione o per la dichiarazione infedele: nel primo caso si è puniti con una sanzione pari a 2.065 euro, mentre nel secondo scatta una maggiorazione del 50%.
Si ricorda che l’Agenzia delle Entrate ha recentemente messo online i modelli 2013 per le comunicazioni degli Studi di settore, quelli per gli indicatori di normalità economica, e il software di compilazione Gerico 2013 per calcolare la congruità. Ci sono anche i nuovi parametri e indicatori, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 27 marzo.
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E in arrivo c’è un nuovo decreto, sulla base del via libera della commissione degli esperti all’introduzione di correttivi anti-crisi applicabili al periodo di imposta 2012.
Fonte: provvedimento 2 aprile 2013