Tratto dallo speciale:

Finanziaria: tagli IRPEF e premi produttività

di Noemi Ricci

Pubblicato 9 Dicembre 2009
Aggiornato 11 Dicembre 2011 12:53

logo PMI+ logo PMI+
La Finanziaria giunge oggi alla Camera con un testo blindatissimo che non lascia spazi di manovra: probabile voto di fiducia la settimana prossima. Restano tagli IRPEF, estesi premi produttività, rimandati incentivi a imprese

In attesa del via libera di Montecitorio la Finanziaria 2010 – dopo il dibattito in commissione Bilancio – giunge oggi all’esame della Camera con un testo blindato, non più light, che non sembra lasciar margini per nuove manovre. Di contro, si fa concreta la possibilità che il Governo chieda la fiducia, anticipando così il voto finale.

Lo conferma il viceministro al Tesoro Giuseppe Vegas, che promuove definisce il testo della legge finanziaria ed esclude modifiche nel modo più assoluto.

Allo stato attuale,le misure per le aziende in Finanziaria: taglio acconto IRPEF 2009 (credito d’imposta da utilizzare in compensazione dell’importo già versato in eccedenza e obbligo per i sostituti d’imposta di restituire l’eccedenza ai lavoratori nella busta paga di dicembre); detassazione premi di produttività (anche per il 2010).

Non sono soddisfatte le opposizioni, che chiedono all’Esecutivo un confronto e almeno un pacchetto ridotto di emendamenti.

Smorza i toni il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola:«Nella Finanziaria per gli anni 2010 e 2011 c’è più di un miliardo di euro come credito d’imposta per le imprese che investono in prodotti innovativi e, quindi, nella ricerca». Quando fruirne? Appuntamento al prossimo gennaio: ipotizzabile per quella data il disco verde per l’atteso provvedimento finalizzato a rilanciare i consumi.

Molti i capitoli rimasti aperti, tra i quali gli sgravi alle banche, le misure sull’editoria e il taglio IRAP che, come le altre questioni, rimarranno sospese fino al 2010.

Dunque l’unica possibilità rimarrebbe quella di approfittare di uno dei decreti legge allo studio, previsti per la fine dell’anno o al più per l’inizio del prossimo, come il cosiddetto Milleproroghe.