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TARES come IMU: allarme Confartigianato

di Teresa Barone

Pubblicato 6 Dicembre 2012
Aggiornato 11 Gennaio 2013 09:06

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Confartigianato Cesena mette in guardia sulle ripercussioni di IMU e TARES (la nuova tassa sui rifiuti) ai danni delle imprese locali.

A pochi giorni dalla scadenza per il pagamento del saldo IMU 2012, Confartigianato Cesena lancia un allarme che riguarda non solo l’imposta sugli immobili di proprietà ma anche la TARES, la tassa sui rifiuti che entrerà in vigore da gennaio 2013.

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La proposta di Confartigianato è quella di diminuire l’aliquota IMU sui fabbricati strumentali d’impresa e aprire un tavolo confronto sulla TARES con le istituzioni locali (Atersir, Comune di Cesena, Hera, amministrazione provinciale).

«Sulle imprese si agita infatti anche lo spettro di una IMU 2, stando all’entità degli importi stimati della TARES, la nuova tassa rifiuti».

«Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e per la gestione dei rifiuti urbani) non ha ancora aperto il confronto sulle nuove tariffe e intanto il Comune di Cesena ha deciso di estendere la raccolta porta a porta misto ad altri quartieri, che implicherà un secco aumento dei costi, contro il quale Confartigianato si è già espressa perché le imprese non debbono più subire alcun incremento impositivo. La richiesta, ferma, è di non avere rincari nelle bollette, già troppo care».

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In previsione dell’aumento delle imposte locali per le imprese del Comune di Cesena, quindi, il gruppo di Presidenza Confartigianato Fedeirmpresa formato da Alessandro Naldi, Ivano Scarpellini e Lorena Fantozzi chiarisce la necessità che siano imposti limiti ai balzelli locali, potenzialmente in grado di penalizzare proprio le attività produttive del territorio.

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