Anche le fondazioni bancarie dovranno pagare l’IMU: è quanto prevede il nuovo emendamento al decreto sui costi della politica, proposto dai senatori Lannutti e Mascitelli (Idv) e approvato con maggioranza trasversale dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato.
La precisazione introdotta nel decreto legge sui costi della politica in sostanza esclude queste fondazioni dall’esenzione riservata alle organizzazioni no profit (esenti solo per le attività non a scopo di lucro).
Le fondazioni bancarie rispondono però di aver già versato nel 2012 3 milioni di euro di IMU, per gli immobili di loro proprietà. E allora? Quelle non versate, sarebbero le quote IMU relative ad immobili utilizzati solo per attività filantropica il cui valore ammonta in totale a 600mila euro.
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In realtà ancora nulla è certo, visto che l’esame del decreto è stato sospeso in Senato in attesa che venga deciso «come procedere nell’esame dei lavori». Probabilmente verrà posta e votata la fiducia.
Per Mascitelli e Lannutti dare attuazione all’emendamento significa mettere «così fine ad una grave ingiustizia ed iniquità da parte di fondazioni bancarie, azioniste delle banche, che si devono “svenare” per pagare i dividendi, per tenere in piedi un apparato di potere e combriccole amicali inclini a coltivare i propri interessi e quelli di casta, anziché gli interessi generali».
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«La maggior parte dei soldi, che arrivano dai dividendi delle banche alle fondazioni bancarie sono lacrime e sangue dei correntisti bancari spremuti e vessati, servono a finanziare gli apparati di un carrozzone che deve essere ridimensionato.
Per questi motivi, esprimiamo viva soddisfazione per l’approvazione del nostro emendamento e ci auguriamo che questa chiara volontà trasversale del Senato non venga cancellata dal governo dei banchieri», hanno concluso i senatori di Idv.