Sulla riscossione delle cartelle di pagamento i Comuni hanno la facoltà di non avvalersi più di Equitalia fin da subito, una scelta da molti auspicata per scongiurare cartelle pazze e ganasce fiscali, contro cui anche il Governo si è mosso con apposito provvedimento:
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Il decreto sugli Enti locali (Dl 174/2012) ha posticipato la precedente data di entrata in vigore delle nuove “autonomie” al 30 giugno 2013 per dare modo alle Amministrazioni Comunali di organizzare la riscossione dei tributi.
Lo stesso decreto dà ai Comuni la facoltà di decidere di non avvalersi dell’Ente di riscossione anche prima della scadenza prefissata; è infatti venuto meno il divieto di affidare a terzi l’attività di gestione e riscossione dei tributi locali, offrendo alle amministrazioni la possibilità di opporsi a politiche eccessivamente severe adottate da Equitalia nell’attività di recupero dei crediti iscritti a ruolo:
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Ricordiamo che il Decreto Enti Locali dovrà ora passare al vaglio dell’Aula dopo l’approvazione in Commissione Bilancio.
Inizialmente, il decreto Salva Italia (DL dicembre 2011, n. 201 convertito con la Legge 214/2011) aveva determinato che dal 1° gennaio 2013 i Comuni dovessero provvedere da soli alla riscossione dei tributi, facendo slittare il termine del 1° gennaio 2012 previsto dall’articolo 7, comma 2 del decreto n. 70 del 2011. Questo, per rispondere alle rimostranze contro Equitalia verificatesi in sede locale in materia di cartelle esattoriali:
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La novità è frutto di un emendamento presentato dalla Lega Nord e approvato in Commissione Bilancio, con l’obiettivo di accelerare, dove possibile, la piena sovranità degli amministratori locali e di combattere il sistema vessatorio di Equitalia, in più occasioni criticato anche dalle imprese.