Definite le aliquote comunali IMU per il saldo 2012, dopo la scadenza dei termini per deliberare modifiche rispetto a quelle stabilite per il versamento dell’acconto di giugno: => consulta tutte le Aliquote IMU 2012
Ora non resta che fare i conti, utilizzando i software dei singoli Comuni – non appena li predisporranno sui rispettivi siti web – o anche usare il software “Calcolo IMU”, per completare la procedura di calcolo dell’imposta sugli immobili e stampare il modello F24 già compilato:
=> Calcola l’IMU 2012 con il simulatore online
Saldo 2012
Quasi tutti i Comuni hanno deliberato un aumento delle aliquote IMU per gli immobili diversi dalla prima casa. Tale incremento comporterà in molti casi una vera stangata per la seconda rata con ripercussioni persino su coloro che non sono proprietari di immobili: questo perché anche gli affitti sono destinati a subire rincari rispetto ai tempi dell’ICI.
Lo confermano le stime dell’Ufficio studi Confedilizia, ipotizzando un immobile di categoria A/2 con cinque vani e situato in una zona semiperiferica.
Affitti
Per i contratti liberi i rincari saranno evidenti: dal +142% di Roma, Torino, Firenze, Genova, Venezia e Bari (tutte con aliquote IMU al 10,6 per mille) al +207% di Milano (aliquota IMU al 9,6 per mille), passando per il +204% di Aosta (nonostante l’aliquota invariata al 7,6 per mille), il +198% di Bologna.
I contratti calmierati subiranno con l’IMU, rispetto all’ICI, un aumento fino a +206% a Roma, del +143% a Napoli e del +142% a Perugia, città dove si applicherà l’aliquota massima del 10,6 per mille. Su una rendita catastale di circa 800 euro si tratta di 380 euro di ICI contro 1403 di IMU a Roma e di 588 contro 1426 a Napoli.
Ma anche nelle città in cui non è stata deliberata l’aliquota più alta ci saranno rincari. Ad esempio a Milano dove si applicherà una aliquota IMU del 6,5 per mille le tasse aumenteranno del +160% (sull’ipotesi precedente 369 euro di ICI contro 959 di IMU). A Torino si applicherà l’aliquota del 5,75 per mille, portando l’aumento rispetto all’ICI del +817%, 83 euro di ICI contro i 761 di IMU.
Ma la differenza più importante verrà avvertita a Venezia, dove la differenza tra ICI e IMU sarà del +2.330% (40 euro contro 972) nonostante il Comune abbia deciso di lasciare invariata l’aliquota base del 7,6 per mille (come hanno fatto anche Ancona, Aosta, Bologna, Firenze e Genova).
«L’effetto finale sarà che salteranno i contratti calmierati, quelli che erano stati accettati dai proprietari proprio in virtù del trattamento fiscale agevolato che li contraddistingueva. In questo modo i Comuni si ritroveranno con una richiesta di affitti agevolati che si tradurrà in una maggiore spesa», ha spiegato il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani.