Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al Ddl Semplificazioni – che contiene una serie di snellimenti burocratici per le imprese – si sono scatenate le polemiche sulle nuove regole in ambito DURC (Documento unico di regolarità contributiva).
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Semplificazioni DURC
Le nuove indicazioni sul DURC delle imprese, contenute nel Ddl Semplificazioni, riguardano:
- validità DURC – la durata temporale raddoppia, passando dagli attuali 90 giorni a 180 giorni dalla data di emissione, per evitarne la scadenza tra una fase e l’altra degli appalti;
- DURC irregolare – non preclude la partecipazione alle gare di appalto per imprese non in regola con i versamenti contributivi ma con crediti con la PA (compensazione DURC e crediti PA => leggi come fare) di almeno pari valore, purché ne presentino la certificazione.
Le critiche
Norme pensate per ridurre i passaggi burocratici del DURC ma che, secondo il segretario generale della Filca-Cisl Domenico Pesenti, «non solo sono inutili ma costituiscono un incentivo a proseguire nell’irregolarità».
«Sollevare imprese e lavoratori autonomi dall’obbligo del DURC, sostituito da una semplice dichiarazione, vuol dire cancellare in un sol colpo un provvedimento che dalla sua introduzione ha permesso l’emersione dal lavoro nero di decine di migliaia di lavoratori. Farlo in questo momento, quando con la crisi aumenta il ricorso al lavoro nero, è ancora più grave».
DURC => consulta le nuove regole nel Ddl Semplificazioni
Alla Filca-Cisl non piace neanche la norma che raddoppia la durata del DURC: «è uno schiaffo alle aziende virtuose, che applicano il contratto e versano regolarmente i contributi per i lavoratori, e consente alle aziende non in regola di continuare a lavorare a danno dei lavoratori, del mercato e della collettività».
«Se davvero l’obiettivo era quello di semplificare, come suggerisce il nome del Ddl, bisognava introdurre l’obbligo della richiesta del DURC per via telematica da parte dell’Ente appaltante.
Richiesta e rilascio DURC => leggi le regole
Questo sì che avrebbe deburocratizzato e semplificato il sistema, evitando tra l’altro le falsificazioni del Documento unico da parte delle imprese, come avvenuto in alcuni casi», conclude Pesenti.