Tasse alle imprese: i rincari 2012-2014 del Governo Monti

di Francesca Vinciarelli

8 Ottobre 2012 15:30

I calcoli sulla maggiore imposizione fiscale a carico delle aziende italiane a causa delle misure introdotte dal Governo Monti: penalizzate micro-imprese e imprenditori individuali.

Con le misure introdotte dal Governo guidato da Mario Monti la pressione fiscale a carico delle imprese, nel triennio 2012-2014, aumenterà di ben 5,5 miliardi di euro (2,4 mld nel 2012, 1,6 nel 2013 e 1,4 nel 2014).

Sono gli effetti degli aggravi fiscali e contributivi sulle aziende, che superano di tale importo le misure introdotte per alleggerire il peso delle imposte sulle attività imprenditoriali.

Leggi la proposta FMI sulla riduzione del cuneo fiscale

Ammontano infatti a 19 miliardi di euro tasse e contributi per le imprese introdotti dal governo Monti (5mld nel 2012, 6,6 nel 2013 e 7,3 nel 2014), che vengono controbilanciati dai 13,6 miliardi di euro di misure che alleggeriscono il peso fiscale sulle imprese stesse 2,5 mld nel 2012, 5 nel 2013, 6 nel 2014).

Nuove imposte e tasse maggiorate

A pesare sulla maggiore imposizione a carico di contribuenti ed imprese non si può non citare l’IMU, che ha reintrodotto la tassazione sugli immobili anche considerati prime abitazioni (>>leggi la proposta di abolire l’IMU).

Oltre a pesare anche sulle abitazioni principali l’IMU ha raddoppiato, rispetto all’ICI, la tassazione media su negozi e laboratori per il 2012 e ha portato quella dei capannoni (categoria catastale D1) al +60% (+80% dal 2013).

Aumentano poi le aliquote contributive INPS che artigiani e commercianti dovranno versare nel 2012 e anche in questo caso dal prossimo anno poi sono previsti nuovi aumenti che andranno in parallelo con una riduzione della deducibilità dei costi per le auto aziendali (dal 40%, al 27,5%).

Maggiorazioni poi anche per la tassa sui rifiuti (ora TARES), che vanno dai 0,3 euro al mq ai 0,4 euro a discrezione dei diversi Comuni, anche per immobili destinati all’ attività commerciale e/o produttiva.

Sgravi fiscali

Il governo Monti ha al contempo introdotto alcune misure a favore delle imprese, primi fra tutti l’ACE (Aiuto alla Crescita Economica) e in tema di IRAP la sua deducibilità dalla base imponibile IRPEF e IRES e l’aumento delle deduzioni forfetarie dalla base imponibile in caso di dipendenti donne o giovani sotto i 35 anni d età.

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Micro imprese e imprenditori individuali penalizzati

I calcoli sono stati elaborati dalla CGIA di Mestre e come è facile immaginare «le più penalizzate dal pacchetto di misure introdotte dal governo Monti saranno le micro imprese: in particolar modo quelle senza dipendenti che non potranno avvalersi degli sgravi IRAP previsti per i dipendenti e dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), visto che per le aziende in contabilità semplificata  non potranno applicare quest’ultima misura» spiega il segretario della CGIA Mestre Giuseppe Bortolussi.

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«Se si considera che il 75% degli imprenditori individuali lavora da solo, si può affermare che gli artigiani e i commercianti che non hanno dipendenti subiranno dei forti aumenti di tassazione non ammortizzati dagli sgravi previsti dal Salva-Italia», continua Bortolussi.

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«Pur riconoscendo che questo Governo ha dimostrato in più di una occasione di avere una certa sensibilità nei confronti delle piccole imprese – grazie all’approvazione del decreto per il  pagamento dell’IVA per cassa, i 6,7 miliardi messi a disposizione alla  Pubblica amministrazione per pagare i fornitori o la riduzione del versamento dell’acconto IRPEF relativo al 2011 – la situazione generale è tale che difficilmente le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, potranno superare questo triennio con un carico fiscale aggiuntivo di questa portata.

Non possiamo sperare di rilanciare l’occupazione e in generale l’economia se penalizziamo soprattutto le piccole imprese che costituiscono il  tessuto connettivo della nostra economia» Ha concluso Bortolussi.