Confindustria Padova ha reso note le stime relative all’impatto che l’IMU avrà sulle imprese del territorio, tenendo conto dei dati dell’Agenzia del Territorio e dando per scontato un aumento delle aliquote come avvenuto nella maggior parte dei Comuni nazionali.
L’IMU per le imprese del padovano potrebbe trasformarsi in una super-tassa che il prossimo dicembre, momento in cui scadrà il termine per il versamento del saldo, graverà sugli immobili a uso produttivo, sui magazzini e sui laboratori artigianali, senza dimenticare le strutture alberghiere.
Secondo le stime di Confindustria l’aliquota media stabilita nei Comuni della Provincia di Padova potrebbe raggiungere la quota dell’8,15 per mille, mentre nel Capoluogo è stata fissata al 9,6 per mille. Entrambi questi importi determineranno un gettito complessivo di 103 milioni di euro.
Il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin ha quindi rinnovato l’appello rivolto ai Sindaci dei 104 Comuni padovani volto a: «a deliberare l’aliquota minima, ai fini del calcolo dell’Imu dovuta per il 2012, sui fabbricati strumentali all’attività produttiva o i laboratori artigianali».
«Il saldo IMU presenterà un conto salato alle imprese, alzando un livello di tassazione già ai limiti della sostenibilità. Così si mette a dura prova la resistenza delle imprese, specie le più piccole, già in sofferenza in un contesto di recessione e crisi di liquidità, e si spinge chi può farlo a spostare in altri Paesi le produzioni, per sopravvivere. C’è ancora tempo per correggere il tiro e non penalizzare chi resiste nel nostro territorio, produce e può creare lavoro».
Ma non solo. Confindustria esorta i Comuni locali a promuovere le imprese che favoriscono nuova occupazione, ad esempio imponendo aliquote ridotte per gli imprenditori che assumono disoccupati giovani e lavoratori over 50.