L’IMU sugli immobili delle imprese sostituita da una sorta di patrimoniale: è l’ipotesi al vaglio del ministero dell’Economia, esposta dal direttore del Dipartimento Finanze, Fabrizia Lapecorella, in audizione alla commissione Finanze della Camera.
Tali ipotesi sono il frutto di «riflessioni che si stanno sviluppando sia a livello accademico sia a livello istituzionale su possibili interventi di modifica dell’IMU che riguardano, in particolare, la quota di gettito attualmente attribuita all’Erario e la tassazione degli immobili delle imprese».
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L’ipotesi è quella di escludere – dalla base imponibile IMU – opifici e immobili delle imprese per assoggettarli a un’imposta patrimoniale erariale.
Si tratta di un’idea «mutuata dal sistema inglese che è solida dal punto di vista economico» ha spiegato Lapecorella, aggiungendo: «credo sia allo studio della commissione per l’Attuazione del federalismo fiscale e credo che sia seriamente nella valutazione del Governo».
Struttura IMU e quota Erario
Il dibattito è aperto: si pensa di lasciare per intero l’IMU ai Comuni, che in compenso riceverebbero meno trasferimenti erariali; in alternativa si ipotizza di dividere in due l’imposta, facendole riscuotere ciascuna dalla parte competente (Comuni e Stato).
Questi cambiamenti potrebbero portare i Comuni ad alleggerire l’imposta, visto che i rialzi dell’aliquota per le abitazioni diverse dalla prima casa fino al massimo di 1,06% sono motivati dai Comuni dalla struttura di una tassa che in parte va allo Stato.
Lapecorella ritiene che «l’idea di una riflessione sull’IMU e sulla distorsione evidente di un’imposta locale assegnata all’Erario possa essere oggetto di una correzione».
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In generale, la dirigente del Tesoro ha difeso l’IMU. In Italia «il reddito disponibile è meno concentrato della ricchezza immobiliare totale» e, in rapporto all’Europa, la tassazione immobiliare da noi è mediamente più bassa: nel 2011 allo 0,6% del PIL contro il 3,5% della Gran Bretagna, il 2,4% della Francia, il 3,1% degli Stati Uniti e una media OCSE dell’1,1%.
Nel 2012, si attende un gettito IMU di oltre 20 miliardi, il doppio rispetto ai 10 miliardi della vecchia ICI. In questo modo, ha concluso Lapecorella, «supereremo l’1% e raggiungeremo la media Ocse».