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Sanatoria immigrati, necessario DURC regolare

di Noemi Ricci

7 Settembre 2012 10:00

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DURC in regola per i datori di lavoro che intendono regolarizzare il lavoro in nero di extracomunitari: gli adempimenti necessari per non essere esclusi dalla sanatoria immigrati.

La sanatoria per la regolarizzazione del lavoro nero dei cittadini extracomunitari sta per partire e i datori di lavoro coinvolti sono ancora in attesa che il Ministero del Lavoro renda note le modalità operative e gli adempimenti necessari per aderire, probabile il ricorso al DURC.

Di certo si sa che sarà necessario versare preventivamente un contributo di 1000 euro a lavoratore immigrato da regolarizzare, versamento per il quale l’Agenzia delle Entrate ha istituito nei giorni scorsi i codici tributo da utilizzare nel modello F24.

Secondo le prime indiscrezioni circolate sarebbe inoltre probabile che ai datori di lavoro che hanno impiegato irregolarmente cittadini extracomunitari a partire dal 9 maggio 2012, lavoratori che devono essere però presenti in Italia in maniera continuativa almeno dal 31 dicembre 2011, venga richiesto il DURC.

In altre parole i datori di lavoro dovranno adempiere agli obblighi contributivi sul lavoro nero del periodo pregresso fatto emergere, regolarizzando il rapporto di lavoro dal punto di vista retributivo, fiscale e contributivo.

Tali versamenti, anche se relativi al periodo pregresso non saranno soggetti ad interessi e/o sanzioni.

Per quanto riguarda gli obblighi contributivi la prova da esibire cambia a seconda che si tratti di lavoro agricolo dipendente non agricolo e non domestico o domestico, perlomeno stando alla bozza del decreto attuativo:

  • agricolo: va presentata la copia delle denunce UNIEMENS;
  • non agricolo e non domestico: va presentata la copia del modello Dmag e/o Dmag di variazione trasmesso all’INPS;
  • domestico: va presentata copia del bollettino Mav con cui sono stati pagati i contributi.

Verrà poi chiesta anche una controprova, ma solo nelle ipotesi di lavoro dipendente non domestico.

Quindi in caso di lavoro agricolo lo sportello unico richiederà per via telematica all’INPS la certificazione che dimostri la regolarità contributiva dell’azienda agricola nei riguardi del singolo lavoratore da regolarizzare a decorrere dalla data di assunzione del lavoratore, comprovando l’avvenuta denuncia del lavoratore ed il rispetto di tutti gli adempimenti contributivi.

In caso di lavoro non agricolo lo sportello unico richiederà per via telematica, il DURC che dovrà risultare regolare, a partire dalla data di assunzione del lavoratore, quindi sia dal punto dei versamenti contributivi e assicurativi (ovvero all’INAIL) che alle Casse Edili. In questo caso quindi la regolarità contributiva riguarda l’azienda nel suo complesso e non il singolo lavoratore.