Mentre al Governo lavorano sul Piano casa, in tema IMU arrivano finalmente buone notizie. Da i calcoli sul gettito IMU dopo il pagamento dell’acconto del 18 giugno da parte dei contribuenti risultano 9,551 miliardi di euro nelle casse dello Stato, un importo in linea con le attese 9,7 miliardi di euro).
Questo significa che dovrebbero essere scongiurati aumenti delle aliquote IMU per il versamento del saldo di dicembre e anche dell’eventuale seconda rata di settembre per chi ha scelto la soluzione in tre rate con riferimento all’abitazione principale.
Almeno questo è quanto annunciato dal sottosegretario all’economia, Vieri Ceriani, e in una nota del Ministero si legge che «sulla base del gettito di giugno la previsione per l’intero anno (20.085 milioni di euro) è quindi in linea con la previsione iniziale di 20,1 miliardi di euro».
In generale, rivela una nota del Ministero, nella prima parte del 2012 le entrate tributarie in Italia si sono attestate in «crescita a ritmi superiori rispetto all’analogo periodo dello scorso anno», nonostante la crisi economica grazie alle «misure correttive varate a partire dalla seconda metà del 2011».
Per quanto riguarda l’IMU, a versare l’imposta sull’abitazione principale sono stati circa 16 milioni di contribuenti, per un importo medio di 100 euro. Quasi la totalità dei titolari di prime case ha optato per la rateizzazione in tre quote (94,5%), contro un 5,5% (877mila) che hanno preferito pagare in due rate.
Piano Casa
Intanto si continua a lavorare ad un nuovo Piano casa e il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha annunciato che verranno concessi aiuti sulle compravendite immobiliari, anche con l’obiettivo di risollevare il settore edilizio. Si tratta di agevolazioni volte ad azzerare il prelievo fiscale su transazioni legate alla prima casa o al di sotto di un certo importo.
«Tra non far pagare l’IMU a chi ha l’invenduto o ridurre i costi a zero sulle transazioni, magari sotto una certa cifra o sulla prima casa ci è sembrato più logico trovare soluzioni sul fronte della domanda», ha spiegato Passera. Tuttavia si tratta solo di un’ipotesi, «non è ancora una proposta, ma se riusciamo a mettere da parte qualche risorsa questa è una delle cose che ci siamo messi in testa di fare».
Paolo Buzzetti , presidente dell’ANCE, ha accolto positivamente la novità, ma insiste perché questa misura «non sia un’alternativa all’esenzione dell’IMU sull’invenduto», perché «per sostenere la crescita e dare fiato alle famiglie e alle imprese sono necessarie entrambe le misure».