Per arginare il ritardo nei pagamenti dalla PA il Governo ha emanato quattro decreti, uno dei quali prevede la possibilità per le imprese di compensare i debiti con il Fisco e iscritti a ruolo e i crediti vantati con la Pubblica Amministrazione, escluse quelle in Regioni con piani di rientro dai deficit sanitari (Campania, Calabria, Molise, Lazio e Sicilia).
Ora però un emendamento al decreto legge sulla Spending Review (decreto-legge 7 maggio 2012, n. 52, recante disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica) corre ai ripari e annulla il divieto di certificazione dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese delle Regioni in deficit.
L’emendamento che porta la firma dei relatori, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e Francesco Sanna (Pd) ha ricevuto l’ok del Governo e corregge il tiro, prevedendo il divieto di certificazione in queste Regioni solo per i debiti che gravano sul bilancio degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale.
Il provvedimento dovrebbe anche accorciare da 60 a 30 giorni i termini di certificazione.
Il decreto sulla Spending Review con il nuovo emendamento è in attesa di essere approvato, per approdare entro il 5 giugno in aula al Senato.
Positiva la reazione di Confindustria Lazio. Per il presidente Aurelio Regina l’emendamento sulle compensazioni per le imprese del Sud ripara ad una evidente e «ingiusta discriminazione che colpiva le aziende creditrici nei confronti della PA delle Regioni sottoposte al piano di rientro ed è chiaramente un atto dovuto verso le imprese che in queste regioni sono già penalizzate da un’IRAP molto pesante».
Regina auspica infine «che l’emendamento intervenga anche sui crediti vantati dalle aziende nei confronti degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale, crediti che ammontano a circa la metà di tutti i debiti della pubblica amministrazione».