Nel pacchetto di proposte “provvedimento di urgenza in materia di infrastrutture e trasporti” allo studio del MiSE spicca una novità interessante: per «favorire la ripresa del mercato immobiliare», abitazioni e immobili di valore pari o inferiore a 200mila euro godranno dell’esenzione IMU nei primi due anni di proprietà.
Esenti dall’IMU anche gli immobili invenduti dalle imprese edili costruttrici, ovvero tutti quei «fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori».
Una boccata d’ossigeno per il settore immobiliare, che in Italia sta vivendo un periodo di profonda crisi assieme a quello dell’Edilizia.
E di certo l’arrivo dell’IMU non agevola, dando adito a ipotesi di svalutazione.
Sono infatti molte le imprese del settore in difficoltà per lo stallo delle compravendite di immobili, dovuto anche al fatto che allo stato attuale chi possiede una casa sembra essere uno dei bersagli preferiti del governo Monti (c’è chi vede nell’IMU una patrimoniale nascosta).
Chi deve comprare casa, in questo momento, ci pensa bene tra le difficoltà di ottenere un mutuo, la precarietà dilagante sul lavoro, l’instabilità di molte imprese e, ovviamente, il salasso in arrivo legato all’IMU che reintroduce la tassazione anche sulle prime case.
Le misure sono comunque ancora in fase di bozza, per cui bisognerà attendere per capire se davvero saranno integrate, come previsto, nel Decreto Sviluppo, che potrebbe a sua volta essere licenziato già entro fine mese.