Via libera da parte del Garante per la Privacy alle modalità con cui il Governo intende procedere nella lotta all’evasione fiscale, ossia le misure per i controlli incrociati previsti dal decreto “Salva Italia”. Tuttavia, resta ferma la necessità di un controllo sul flusso di dati che le banche dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate.
Il Garante ha sottolineato la necessità di porre alcune regole al modo con cui il Fisco controllerà i conti correnti degli Italiani, al fine di preservare la sicurezza dei dati e la privacy dei contribuenti.
Si tratta di informazioni sensibili: saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti delle numerose tipologie di operazioni effettuate.
Appaiono quindi «indispensabili misure di sicurezza di natura tecnica ed organizzativa particolarmente rigorose, sia per la trasmissione dei dati che per la loro conservazione».
Come misure di sicurezza, operatori finanziari e banche dovranno: «adottare meccanismi di cifratura durante tutti i passaggi interni, limitare l’accesso ai file ad un numero ristretto di incaricati, aggiornare costantemente i sistemi operativi e i software antivirus e antintrusione, prevedere solo in forma cifrata l’eventuale conservazione dei dati».
Le regole imposte dal Garante comprendono inoltre un limite sulla conservazione da parte dell’Anagrafe tributaria dei dati così divulgati; i tempi di conservazione dovranno essere specificati con esattezza e, una volta scaduto il termine, le informazioni dovranno essere cancellate in maniera automatica.
il Garante si riserva infine «di effettuare una verifica preliminare sul provvedimento del Direttore dell’entrate con il quale saranno definiti i criteri e gli specifici tipi di dati che saranno usati per l’elaborazione delle liste di contribuenti a maggior rischio di evasione».