Per garantire una prima “tranche” di pagamenti a favore delle imprese che vantano crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni – derivanti dai noti ritardi nei pagamenti dalla PA – il Senato ha approvato un maxi-emendamento al decreto legge sulla semplificazione fiscale (D.L. n. 16/2012).
In particolare si tratta di una misura per cui potranno essere liquidati i crediti certi, esigibili a favore delle imprese private per acquisti di servizi e forniture.
Il provvedimento, che passa quindi all’esame della Camera dei deputati per la seconda lettura, prevede la predisposizione di una quota del fondo speciale per la re-iscrizione dei residui passivi di parte corrente, pari a 1.000 milioni di euro, assegnata agli Enti locali per il pagamento dei crediti.
Inoltre le aziende potranno cedere i loro crediti nei confronti degli Enti alle banche oppure agli intermediari finanziari, sia nella forma nella forma pro soluto sia nella forma pro solvendo, ossia facendosi garanti della solvibilità dell’amministrazione ceduta.
Un maxi-emendamento che sostituisce interamente l’articolo 1 del ddl n. 3184 di conversione in legge del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, e che potrebbe rappresentare per le aziende una vera e propria boccata d’ossigeno.