Per la detassazione dei premi produttività 2012 non è ancora stato emanato il decreto attuativo. Senza il decreto non può essere applicata l’aliquota agevolata sulle somme percepite dai dipendenti del settore privato per lavori volti ad incrementare la produttività aziendale e il rischio è di dover poi procedere con una serie di conguagli.
La Legge n. 183/2011 (Legge di Stabilità), articolo 33 comma 12, aveva stabilito che le misure sperimentali per l’incremento della produttività, fossero prorogate anche per tutto il 2012 e che allo scopo venisse emanato un apposito decreto attuativo che definisse i requisiti di accesso all’agevolazione, ma ad oggi in merito non si ha ancora alcuna notizia.
Così la senatrice Cinzia Maria Fontana ha presentato Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Mario Monti, un’interrogazione chiedendo di emanare urgentemente il decreto attuativo che riguarda la detassazione sulla produttività del lavoro.
Lo scopo del decreto è di stabilire l’importo massimo assoggettabile all’imposta e il limite massimo di reddito annuo oltre il quale il titolare non può usufruire dell’agevolazione fiscale dei premi produttività.
Questa, lo ricordiamo, prevede la detassazione al 10% come stabilito dall’articolo 2, comma 1, lettera c), del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126.
Con l’interrogazione «si chiede di sapere entro quali termini il Governo intenda intervenire al fine di emanare al più presto il Dpcm di attuazione, così come disposto dall’articolo 33, comma 12, della Legge n. 183/2011, considerata la valenza sociale ed economica della norma».
Beneficiari in forse
Sono già passati due mesi in cui si sarebbe potuto applicare il beneficio ma che invece non è stato possibile applicare, mancando la determinazione dell’importo massimo che può essere assoggetto ad imposta sostitutiva e del tetto massimo consentito al reddito annuo del lavoratore beneficiario.
Il plafond per il 2012 è di 835 milioni e per il 2013 di soli 263 milioni: questo farebbe pensare che per l’anno in corso siano ben pochi i destinatari (certo molto al di sotto dei 40mila euro di reddito annuo del lavoratore ammissibile al beneficio), molto probabilmente solo quelli fino a 30mila euro di reddito annuale e solo fino ad una somma complessiva di 2.500 euro invece di 6mila. Sempre che arrivi il decreto.