Spesometro, Assonime dice no alle sanzioni

di Francesca Vinciarelli

20 Febbraio 2012 12:00

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Sullo spesometro Assonime auspica un intervento legislativo che semplifichi l’obbligo di comunicazione e che non vengano applicate sanzioni nelle prime fasi di applicazione, alla luce delle obiettive condizioni di incertezza della nuova norma tributaria.

Lo spesometro è quello strumento sul quale da quest’anno si concentrerà l’Amministrazione finanziaria con lo scopo di attuare un’efficace lotta all’evasione fiscale. I soggetti IVA sono chiamati a comunicare per via telematica al Fisco le operazioni rilevanti ai fini IVA di importo non inferiore ai tremila euro.

Con la circolare n. 4 del 2012, Assonime riassume i principali punti che le imprese devono tenere in considerazione con il fine di adempiere correttamente a quanto disposto dall’art. 21, D.L. n. 78/2010 per le operazioni rilevanti ai fini IVA.

Nella stessa occasione Assonime chiede che, almeno per i primi tempi, l’Amministrazione sia tollerante evitando sanzioni in caso di errori o omissioni commessi dalle imprese e che possibilmente arrivi un intervento legislativo che semplifichi l’obbligo di comunicazione telematica dello spesometro riducendo al minimo gli oneri amministrativo-contabili.

L’Amministrazione dovrebbe tenere in considerazione le «obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria» volta a combattere l’evasione fiscale cosiddetta spesometro. Incertezza che ha portato più volta la stessa Agenzia delle Entrate a fornire chiarimenti in più appuntamenti (ricordiamo i due documenti di prassi del 22 dicembre 2011 e del 13 gennaio 2012 ed il provvedimento n. 185905 del 29 dicembre 2011).

Tutto questo testimonia come lo spesometro costituisca un nuovo pesante onere per le imprese che introduce una notevole complessità in termini di gestione amministrativa e contabile. Tutti fattori che sono in controtendenza con il percorso di semplificazione della burocrazia e degli obblighi fiscali che Governo e Fisco stanno mettendo in atto.

Oneri che pesano ancor di più alla luce delle recenti disposizioni che hanno ridotto a mille euro la soglia entro la quale è possibile effettuare pagamenti in contanti nelle transazioni commerciali. Senza considerare poi la lente d’ingrandimento sulle operazioni finanziarie dei che si esplica nella richiesta di dati agli intermediari finanziari.

Ricordiamo infine che entro il 1° marzo 2012 è possibile correggere eventuali errori od omissioni commessi nello spesometro relativo all’anno 2010 ed inviare una nuova comunicazione, senza incorrere in sanzioni. Attenzione: la nuova comunicazione deve fare riferimento al medesimo periodo temporale e deve essere inviata non oltre i 30 giorni successivi alla scadenza del termine ordinariamente previsto per la trasmissione dei dati.