Tratto dallo speciale:

Studi di settore 2012: online bozza istruzioni

di Noemi Ricci

Pubblicato 30 Gennaio 2012
Aggiornato 19 Luglio 2013 14:40

Studi di settore, l'Agenzia delle Entrate ha reso disponibile online la bozza delle istruzioni per le dichiarazioni dei redditi relative all'anno d'imposta 2011, ovvero il modello da allegare a UNICO 2012.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la bozza delle istruzioni per gli Studi di settore, in comune ai modelli 2012, validi per il periodo d’imposta 2011.

Il modello costituisce parte integrante di UNICO 2012 per comunicare i dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli Studi di settore.

Studi di settore e modello UNICO 2012

Dunque, all’interno del modello UNICO 2012 bisognerà barrare la casella “Studi di settore”, presente in prima pagina, per poi inviare entrambe le documentazioni all’Agenzia delle Entrate per via telematica.

Ricordiamo che lo scopo degli Studi di settore è consentire al Fisco di stilare delle analisi economiche e statistico-matematiche per stimare i ricavi o i compensi che possono essere attribuiti al contribuente.

In più l’Amministrazione può utilizzare gli studi di settore in fase di controllo delle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti.

Per la compilazione del modello è necessario fare riferimento alla tabella di classificazione delle attività economiche, ATECO 2007, disponibile anch’essa sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

Studi di settore per ex minimi

Da quest’anno molti più contribuenti sono chiamati a compilare gli Studi di settore, essendo stati esclusi dall’esenzione riservata a chi rientra nel regime dei minimi. Per quelli che sono stati ribattezzati “ex-minimi”, infatti, gli Studi di settore vanno compilati ed inviati insieme al modello UNICO.

Ai soggetti esercenti attività di impresa che negli anni precedenti si sono avvalsi del regime dei minimi sono stati riservati i quadri F, G e X. In questi vanno riportati alcuni dati contabili senza tenere conto del principio di cassa, applicato nei periodi di imposta precedenti e correlato al regime dei minimi.

In più l’Agenzia ricorda che per gli ex-minimi e per i soggetti che esercitano in maniera prevalente l’attività di affitto di aziende, gli studi di settore dell’attività prevalente non possono essere utilizzati in fase di accertamento, ma soltanto ai fini della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo.