Entra in vigore la Legge Comunitaria 2010 (L. n. 217/2011), approvata dal Governo Monti per sanare la posizione dell’Italia in merito a procedure di infrazione della normativa comunitaria e all’obbligo di conformarsi a sentenze di condanna della Corte di giustizia europea. Essa prevede, tra le altre cose, l’adeguamento della normativa nazionale in materia di IVA (DPR n. 633/1972) alle recenti modifiche comunitarie.
Nella Legge Comunitaria 2010 – che si articola in due Capi e 24 articoli ed è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 1 del 2 gennaio 2012 – è quindi prevista l’estensione della procedura di integrazione della fattura emessa dal prestatore anche ai servizi intracomunitari, il tutto a partire dal 17 gennaio 2012.
Uno dei risultati della “Legge 15 dicembre 2011, n. 217 – Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee” è che d’ora in poi l’IVA sulle prestazioni di servizi effettuate o ricevute da un operatore comunitario da parte di un soggetto passivo nazionale verrà assolta dal committente residente (art. 46 e 47 del D.l. n. 331/1993).
Nella Legge Comunitaria 2010 è stato poi introdotto il reverse charge (inversione contabile) anche nel caso di prestazioni di servizi effettuate da un soggetto passivo non residente nello Stato Membro nei confronti di un soggetto passivo nazionale.
Sono stati infine stati stabiliti i presupposti per poter chiedere il rimborso IVA in relazione a periodi infra-annuali.