Sono diversi i contratti di locazione che possono essere stipulati secondo la normativa italiana, tra questi anche contratto di affitto 4+4 che è un contratto di locazione ad uso abitativo a canone libero. Come tale ad esso può essere applicata la cedolare secca al 21%.
Con il contratto 4+4 il locatore cede al conduttore l’immobile previo pagamento di un canone mensile stabilito mediante contrattazione tra le parti.
Non possono essere ceduti con contratto di locazione a canone libero gli immobili di pregio, le case popolari, le case di villeggiatura e tutti quegli immobili non ad uso abitativo.
Il contratto di locazione a canone libero deve essere redatto per iscritto a pena di nullità, rispettando peraltro alcuni vincoli previsti dalla legge, ovvero inserendo alcuni elementi che devono necessariamente comparire come indicazione delle parti, descrizione dell’immobile, modalità di versamento e durata della locazione, che ovviamente deve essere almeno di 4 anni, ogni clausola che preveda una durata inferiore è nulla.
Passati 4 anni si ha il tacito rinnovo per ulteriori quattro anni e così via se le parti continuano a dare esecuzione al contratto senza alcuna comunicazione. Se invece le parti non vogliono proseguire, devono, almeno 6 mesi prima della scadenza, far pervenire la propria proposta di rinnovo che può essere accettata, rifiutata o si può presentare una controproposta.
A tali contratti si può applicare la cedolare secca al 21%, l’imposta sostitutiva delle aliquote IRPEF, addizionali comunali e regionali, imposte di bollo e registro. La cedolare secca si applica sull’intero canone annuale e non sul 95% dello stesso come avviene con il regime ordinario, ma si applica l’imposta sostitutiva invece di quella prevista per lo scaglione IRPEF di riferimento (la convenienza va valutata caso per caso).
Tra i vantaggi per l’inquilino la sicurezza che il canone non sarà soggetto alla rivalutazione ISTAT del canone di locazione.