L’Agenzia delle Entrate avrebbe avviato lenuove procedure di verifica delle richieste di rimborso IRPEF dei contribuenti che hanno presentato il 730 precompilato, sia autonomamente sia attraverso CAF e professionisti abilitati. Si tratta di controlli automatizzati (previsti dal dlgs 175/14) che riguardano le dichiarazioni modificate di contribuenti senza sostituto d’imposta che richiedono rimborsi sopra i 4mila euro o di quelle che presentano incoerenze.
=> 730 precompilato e rimborsi IRPEF
In questi casi, il Fisco sottopone a controlli automatizzati (che dovranno terminare in quattro mesi) le dichiarazioni precompilate (secondo anticipazioni di stampa, sarebbero circa 30mila), prima di concedere i rimborsi IRPEF da 730 nei sei mesi successivi alla scadenza per la presentazione o da quella effettiva se tardiva.
Il Fisco dettaglia una serie di elementi di incoerenza da verificare (ad esempio: presenza di altre dichiarazione dei redditi; anomalie rispetto a dati comunicati da enti esterni; mancanza dei bonifici o di altre documentazioni richieste per verificare le spese portate in detrazione). In questi casi, l’Agenzia invia richiesta di ulteriore documentazione.
Se l’esito del controllo è favorevole al contribuente l’Agenzia provvede al rimborso immediato, anche nei confronti di contribuenti con eventuali cartelle esattoriali pendenti. Se al termine della verifica (prima automatica e poi d’ufficio) permangono le incoerenze, l’Agenzia può bloccare il rimborso, comunicando la motivazione attraverso apposito campo in dichiarazione, o ridurne il valore in base alle evidenze riscontrate.
Se risulta un debito d’imposta, il contribuente procede al pagamento entro 30 giorni dalla comunicazione, tramite modello F24 (che viene allegato), versando anche le relative sanzioni. Se il rimborso che risulta dalla verifica è inferiore ai 12 euro non viene versato.