Tra le misure inserite nella nuova Legge di Bilancio è prevista anche una stretta importante sul recupero dei crediti di giustizia, ovvero le pene pecuniarie comminate ai condannati di piccoli reati penali, ma anche gli oneri anticipati dall’Erario per periti, custodi, testimoni.
La stretta sul recupero dei crediti giudiziari è l’effetto di un emendamento alla manovra, che colma un vuoto normativo ed agevola la riscossione dei crediti di difficile esigibilità con l’obiettivo di andare ad incrementare le entrate per le casse dello Stato.
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L’intervento prevede un monitoraggio dell’azione dell’agente della riscossione che dovrà trasmettere, ogni fine mese, all’ufficio le informazioni relative all’andamento della riscossione.
In caso di mancato successo del pignoramento, l’ufficio può investire il pubblico ministero perché attivi la conversione delle pene pecuniarie non pagate presso il magistrato di sorveglianza entro 20 giorni.
Il magistrato può disporre indagini per accertare l’effettiva insolvibilità del debitore e se viene accertata la solvibilità, l’agente della riscossione può riavviare le attività di sua competenza.