A fine anno ammonteranno a 36 miliardi di euro le tredicesime erogate a dipendenti e pensionati italiani, al netto delle ritenute IRPEF. I soggetti coinvolte saranno in totale 33 milioni. Una cifra che andrà ad arricchire le tasche dei lavoratori ma anche quelle dell’Erario, che incasserà le relative tasse IRPEF per 10,4 miliardi di euro. La maggiore disponibilità economica dei lavoratori alimenterà inoltre la filiera del commercio.
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A livello territoriale la Regione che presenta il più alto numero di beneficiari è la Lombardia con poco più di 6 milioni tra lavoratori e pensionati. Seguono i 3.197.000 residenti nel Lazio e i 2.869.000 abitanti nel Veneto.
Il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo, spiega:
“Negli ultimi anni si è assistito ad un crollo verticale dei consumi nel mese di dicembre. Dal periodo pre-crisi ad oggi, questi ultimi sono diminuiti del -50% circa. Si stima che in 10 anni le famiglie italiane abbiano tagliato le spese natalizie di oltre 8 miliardi di euro. Speriamo che in questa ultima parte dell’anno si torni a spendere in maniera intelligente, ridando così fiato alla domanda interna che, sebbene in leggero aumento, rimane ancora troppo debole”.
La speranza per botteghe artigiane, negozianti e commercianti che auspicano un mese di dicembre ricco di acquisti, era riposta negli aumenti delle tredicesime rispetto al 2016, ma in realtà, spiega la Cgia Mestre:
“Sia per i pensionati sia per i lavoratori dipendenti l’importo reale sarà leggermente inferiore di quanto percepito l’anno scorso. L’inflazione, infatti, nel 2017 è aumentata dell’1,4%, mentre le retribuzioni contrattuali sono salite solo dello 0,5%”. “Speriamo che una buona parte di questi 30 miliardi di euro di liquidità sia destinata agli acquisti natalizi. Un’opportunità che potrebbe ridar fiato ai magri bilanci di tanti negozianti e piccoli artigiani che anche quest’anno hanno faticato a mantenere la saracinesca aperta”.
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Tra l’altro, sottolinea Zabeom le tredicesime dei lavoratori dipendenti non beneficeranno del bonus Renzi:
“I dipendenti che anche nel 2017 hanno beneficiato del bonus non potranno disporre di questa agevolazione sulla mensilità aggiuntiva: la legge, infatti, non lo prevede. Anzi, non è da escludere, come purtroppo è già avvenuto, che alcuni dipendenti che hanno percepito lo sconto fiscale fino ad ora siano costretti a restituirlo. Ricordo, infatti, che gli 80 euro in più in busta paga spettano a coloro che non superano i 24.000 euro di reddito e in misura minore se lo stesso è compreso tra i 24.000 e i 26.000 mila euro. Pertanto, se nel corso dell’anno sono state superate queste soglie, senza che il datore di lavoro ne abbia tenuto conto, la restituzione di quanto percepito avverrà con la decurtazione della busta paga di dicembre”.