Si avvicina la fine dell’anno e le imprese sono sotto pressione per poter esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA sugli acquisti entro il termine di presentazione della dichiarazione e non più nei due anni successivi. A introdurre la novità normativa in tenda di detrazione IVA è stato il DL 50/2017, art. 2 c. 1, che, in linea con il disposto dell’art. 179 della Direttiva 2006/112/CE, ha modificato i termini entro i quali è possibile recuperare l’imposta relativa ai beni e servizi acquistati o importati. Il decreto, in particolare, ha previsto l’esercizio del diritto in parola e che il recupero dell’IVA possa essere esercitato al più tardi, con la dichiarazione IVA relativa all’anno in cui tale diritto è sorto.
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Diversamente, precedentemente alla manovra correttiva della Legge di Stabilità 2017, il diritto alla detrazione IVA sorgeva nel momento in cui l’IVA diveniva esigibile e poteva essere esercitato, al più tardi, con la dichiarazione annuale IVA relativa al secondo anno successivo a quello in cui il diritto era sorto, alle condizioni esistenti in tale momento.
Ricordiamo poi che ad essere modificato è stato anche l’art. 25 del DPR n. 633/72, in materia di registrazione degli acquisti, con l’obiettivo di renderlo coerente con le modifiche apportate all’art. 19. Le nuove regole si applicano a tutte le fatture ricevute nel 2017, quindi anche a quelle per le quali l’esigibilità è sorta anteriormente all’entrata in vigore delle nuove disposizioni. Questo significa che è fondamentale ricevere le fatture datate 2017 entro fine anno.
I tempi per lavorare tutte le fatture, effettuare i controlli di regolarità sulle operazioni a queste legate e adempiere agli obblighi di registrazione dei documenti ricevuti e quindi detrarre l’IVA sono troppo serrati, passando dai precedenti 28 mesi agli attuali 4 mesi, rendendo così quasi impossibile alle imprese di esercitare il loro diritto al recupero dell’IVA.
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Secondo le simulazioni effettuate su attività produttive di medio/grande dimensione questa difficoltà si potrebbero tradurre in perdite per qualche milione di euro l’anno. Una misura troppo restrittiva anche se confrontata con il resto d’Europa, dove le imprese hanno minimo due anni di tempo (Francia) se non quattro (Germania, Spagna e Portogallo), o cinque (Olanda).
La richiesta delle aziende e delle partite IVA è di allungare il termine per detrarre l’IVA sugli acquisti di almeno un anno.